Un complesso di servizi orientato alla piccola e media impresa, pensato e strutturato al fine di offrire uno specifico supporto professionale avente a oggetto la partecipazione a misure agevolative o bandi di tipo comunitario, nazionale e/o regionale e la successiva gestione degli stessi.
Non siamo certo i soli a offrire servizi della specie, ma il nostro place, figlio della nostra vocazione, è il focus sull’equilibrio finanziario prospettico dell’impresa, piuttosto che sulla quantità di risorse a fondo perduto accessibili.
In tale ambito non ci poniamo limiti o confini: partiamo dal progetto imprenditoriale (che sia di avvio di una nuova impresa, di ampliamento di una impresa esistente o di altra natura) e individuiamo lo strumento più utile allo scopo, la crescita aziendale. Di seguito alcuni degli esempi degli strumenti di finanza agevolata utilizzati con maggiore frequenza:

Resto al sud
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Meridione gestito da Invitalia. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni e soddisfa i seguenti requisiti:
- al momento della presentazione della domanda sia residente in una delle aree obiettivo o vi trasferisca la residenza;
- non sia già titolare di altra attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017;
- non abbia ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
- non abbia un lavoro a tempo indeterminato e si impegni a non averlo per tutta la durata del finanziamento.

L’incentivo si rivolge a:
- imprese costituite dopo il 21/06/2017;
- imprese costituende.
Resto al Sud è lo strumento ideale per avviare nuove iniziative imprenditoriali di piccola dimensione nei seguenti settori:
- attività produttive: industria, artigianato, trasformazione prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi per imprese e persone;
- attività legate al turismo e al commercio;
- attività libero professionali (sia di tipo individuale che societario).
Resto al Sud finanzia fino al 100% del programma di spesa, con un massimo di € 50.000 per ogni richiedente, che può arrivare fino a € 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a € 60.000. La copertura spese ammissibili è così realizzata:
- 50% mediante un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, erogato da una delle banche accreditate e con interessi posti integralmente a carico di INVITALIA;
- 50% mediante un contributo a fondo perduto.
Il c.d. Decreto Rilancio ha rafforzato l’efficacia della misura incentivante introducendo un ulteriore contributo a fondo perduto a sostegno del capitale circolante; il contributo è così commisurato:
- € 15.000 per ditte individuali e attività professionali esercitate in forma individuale;
- € 10.000 per ogni richiedente di un’impresa associate fino a un massimo di € 40.000 per le società con quattro richiedenti.
Nidi
Nidi è il fondo attraverso cui la Regione Puglia sostiene, con contributi a fondo perduto e prestiti rimborsabili, persone che hanno perso il lavoro, giovani e donne che vogliono avviare studi professionali associati o microimprese, costituite da meno di 6 mesi o non ancora costituite, micro e piccole imprese esistenti che vogliono realizzare un subentro generazionale nella propria gestione, dipendenti che intendono salvaguardare la propria occupazione rilevando le imprese in crisi o le imprese confiscate per cui lavorano.
Obiettivo di NIDI è dunque quello di favorire la nascita di nuove attività e agevolare l’autoimpiego di persone appartenenti a categorie svantaggiate o maggiormente colpite dagli effetti della pandemia.
Il contributo, in base al programma di investimento, prevede una parte a fondo perduto e una parte di finanziamento agevolato.
La misura agevolativa prevede diversi livelli di intensità dell’aiuto in funzione della entità del programma di investimento come riportato nella tabella seguente:
Programma di investimento | Intensità di aiuto |
Fino a € 50.000,00 | 100% degli investimenti ammissibili |
Da € 50.000,01 e € 100.000,00 | 90% degli investimenti ammissibili |
Da € 100.000,01 e € 150.000,00 | 80% degli investimenti ammissibili |
Nota: nelle fattispecie definite come passaggio generazionale, rilevamento di imprese in crisi, gestione di beni immobili confiscati o di aziende confiscate e imprese beneficiarie di misura PIN, è possibile prevedere programmi di investimento fino a € 250.000,00 con una intensità di aiuto non superiore all’80%. |
È concedibile, inoltre, un contributo in conto esercizio a fondo perduto, non superiore a € 10.000 in misura pari al 100% delle spese di gestione ammissibili; per le compagini giovanili e le imprese femminili è previsto un contributo aggiuntivo in conto esercizio a fondo perduto di importo pari a € 5.000 per spese in servizi informatici.
Parco Agrisolare
La misura Parco Agrisolare ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare fotovoltaica nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo il consumo di suolo. Le risorse a valere sui fondi del PNRR servono a erogare contributi a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo. In particolare, la Misura prevede la selezione e il finanziamento di interventi che consistono nell’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività delle imprese beneficiarie. Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più interventi complementari di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture quali la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione.

L’incentivo è destinato ai seguenti soggetti:
- imprenditori agricoli, iscritti nella sezione speciale del registro delle Imprese;
- imprese agroindustriali attive nel settore della lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli;
- cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;
- soggetti di cui alle lettere a), b) e c) costituiti in forma aggregata.
Il contributo a fondo perduto è determinato in base a quattro tabelle come di seguito dettagliato:
Tipologia di investimento | Intensità di aiuto | |||
Tabella 1A | Tabella 2A | Tabella 3A | Tabella 4A | |
Intensità | 80% | Da 50% a 80%** | 30% | 30% |
Settore | Produzione primaria agricola | Trasformazione prodotti agricoli in agricoli | Trasformazione prodotti agricoli in non agricoli*** | 90% degli investimenti ammissibili |
Vincolo di autoconsumo | SI* | NO | NO | NO |
* anche condiviso ** 80% per impianti fino a 200 kWp, 65% per impianti oltre i 200 kWp e fino a 500 kWp, 50% per impianti oltre i 500 kWp *** l’intensità di aiuto può essere aumentata del 20% per gli aiuti connessi alle piccole imprese e del 10% per gli aiuti connessi alle medie imprese (15% per le imprese localizzate in Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) |